Un po’ di chiarezza
IL COPISTA
La figura del copista è, il primo step di questo tipo di professione. Inizialmente veniva effettuato “a mano” da coloro i quali, per loro natura, possedevano una buona scrittura musicale. Il tragitto era breve: il Maestro scriveva la partitura generale ed il copista creava le parti dei singoli strumentisti. Con l’arrivo dei software di notazione questa figura si è trasformata. Oggi, la partitura fornita, può essere sia scritta a mano che con altri software di notazione. Esistono due diversi settori nei quali il copista può operare: le edizioni e i live. Nel primo caso, compito del copista, è quello di fornire la matrice dalla quale il tipografo partirà per la stampa di libri e spartiti. Per fornire un servizio professionale in questo settore, bisogna essere molto precisi ed avere una certa eleganza nella creazione da un punto di vista grafico.
Più complicato è il lavoro del Copista applicato al live. Durante la lavorazione dello show può capitare di dover modificare ciò che si era inizialmente fatto. Per esempio, un cambio di tonalità, comporterà il controllo di eventuali errori di estensione degli strumenti. Ecco che il copista dovrà essere in grado di risistemare tutta la partitura in modo che si mantenga la stessa musicalità di partenza, anche se questo può comportare la modifica di disposizione degli strumenti (in accordo con il Maestro).
IL TRASCRITTORE
Essere in grado di fare trascrizioni necessità di una preparazione musicale più approfondita. Il trascrittore è colui in grado, partendo da supporto audio, di tra-scrivere tutto ciò che sente.
Quindi, necessariamente deve avere una conoscenza armonica e di orchestrazione in grado di stabilire a quale strumento assegnare quel passaggio. Inoltre, a volte, deve essere in grado di adattare quello che sente, alla formazione che ha a disposizione e quindi in qualche maniera orchestrare.
Ovviamente, la trascrizione ha in se anche il copista in quanto, una volta trascritto ciò che hai sentito, bisognerà rispettare le regole della copisteria tradizionale. Molto comune è oggi la trascrizione da file Midi. Il file midi per sua definizione non è uno spartito musicale, ma un sistema di codifica di segnali. Aprendo il file midi, da qualsiasi software, sia di notazione che di sequencer, si vedranno esclusivamente le note e i valori in maniera disordinata. Compito del trascrittore è, attraverso l’ascolto del file midi, creare lo spartito che sia leggibile da qualunque musicista. Questo, ovviamente comporta una conoscenza peculiare degli strumenti. Appare chiaro che, è impossibile poter scrivere un pianoforte se non se ne conosce la scrittura.
L’ARRANGIATORE
Mentre il trascrittore è colui che parte da qualcosa di fatto, l’Arrangiatore è colui che deve creare. L’arrangiamento è vestire la composizione a seconda dei propri gusti. Può avere un abito elegante, oppure più casual.Bisognerà pensare agli accessori e rendere il tutto armonioso e gradevole.
In poche parole l’Arrangiatore è colui che può fare la fortuna di qualunque composizione.Con l’arrivo dell’informatica parecchi arrangiatori utilizzano software chiamati sequencer per scrivere il loro arrangiamento. Ecco perché le tre categorie sono collegate. L’arrangiatore darà il suo lavoro al trascrittore che lo darà al copista per la stampa finale.Nei casi in cui l’arrangiamento comporta l’uso di grandi orchestre, entra i gioco un’altra categoria molto importante per la scrittura di partiture. L’Orchestratore.Per poter orchestrare un arrangiamento bisogna avere una grande e peculiare conoscenza di tutti gli strumenti che, compongono l’orchestra. Di ogni famiglia di strumenti, bisogna conoscere: qual’è l’effetto sonoro che possono esprimere, qual’è il loro range di sonorità ottimale e come si sposano tra di loro.In definitiva per una composizione per grandi organici esistono quattro categorie che vengono coinvolte.